A Lorica, come viene riportato in una nota a firma del Gruppo Barbieri, i lavori della cabinovia e della ristrutturazione del rifugio-ristorante di valle sono finiti ormai da alcuni mesi. La ditta aggiudicatrice dell’appalto sta provvedendo agli ultimi ritocchi, come al rifacimento dei servizi igienici esterni al ristorante. “Mentre – come afferma il dottor Giorgio Barbieri della Barbieri Group – il taglio degli alberi a Marinella di Coppo ci ha impedito di lavorare sulla seggiovia”. Taglio che si è concluso lo scorso 12 luglio e solo il giorno dopo è stato possibile accedere ai luoghi per effettuare i lavori necessari per realizzare i plinti di linea. “Stiamo lavorando con una certa celerità – ribadisce sempre Giorgio Barbieri - per terminare i lavori propedeutici al montaggio entro il mese di settembre.

Il territorio della Riserva ricade sull’altipiano silano del quale ne assume tutte le caratteristiche fisiche. La platea geologica è costituita esclusivamente da graniti composti principalmente da quarzo, ortoclasio e mica che, alterandosi, danno origine a terreni sciolti, non molto fertili, nei quali generalmente difetta il calcare e l’acido fosforico, ma buoni forestalmente. Il clima secondo il De Philippis è di tipo mediterraneo con inverni non troppo rigidi ed estati non molto calde, ma siccitose. Secondo la classificazione del Pavari la Riserva rientra interamente nella fascia fitoclimatica del fagetum, sottozona calda.

Complesso orografico ben distinto e caratteristico, posto al centro della penisola calabrese, l'Altopiano della Sila è un po il cuore boschivo e storico della stessa Calabria. Il suo nome dervia dal greco, poi latinizzato in Silva con riferimento alle fitte e sconfinate foreste di conifere che oggi si estendono per 150.000 ettari, ma che nel passato ricoprivano un'area molto più vasta. L'ossatura geologica della Sila è cotituita da rocce cristalline, ed in parte da graniti. Gli orli dell'altopiano sono formati da diverse formazioni rocciose tra cui scisti e gneiss sul versante occidentale, calcari cristallini a nord, argille e marne plioceniche ad est, arenarie mioceniche e argille a sud. Insieme al Massiccio dell'Aspromonte, ed alla Catena delle Serre, la Sila appartiene alle cosiddette Alpi Calabresi, gruppi montuosi cioè che hanno una orogenesi più remota rispetto all'appennino italiano, che invero termina a sud con i due massicci contigui del Pollino e del Pellegrino. Morfologicamente la

La Sila? Da queste parti siamo soliti chiamarla anche "mula bizzarra", perché quando meno te l'aspetti può far freddo o fare neve, proprio come una mula che scalcia all'improvviso. E quando nevica, nevica così tanto che sembra di stare in Norvegia o in Canada». Pietro, agente del corpo forestale dello Stato, svela così un volto inedito della Calabria. Non solo coste, laghi e acque trasparenti, ma un immenso tappeto di velluto bianco che, in inverno, richiama centinaia di

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