Il lago Cecita, situato a 1150 metri sul s.l.m.m, è uno dei bacini artificiali presenti sul territorio silano. La sua realizzazione è avvenuta nel 1951 mediante lo sbarramento del fiume mucone e la realizzazione di una diga ad arco-gravità ;lunga 166 metri e alta 55 m. Questo lago viene utilizzato per la produzione di energia elettrica e per l'irrigazione dei numerosi campi adibiti alla coltivazione di ortaggi (in particolare la patata silana. STORIA: Antichissime testimonianze, sulle rive del lago Cecita, risalgono all'uomo di Neandertal. Tra la fine del neolitico e l'inizio dell'età del rame (3800-3300 a.C.), tutta la Sila venne occupata da insediamenti di agricoltori e pescatori che sfruttavano le antiche conche lacustri (Arvo e Cecita) per un

caratteristico metodo di pesca con la rete. Ulteriori testimonianze risalgono all'antica età  del bronzo (Ampollino e Cecita). Il più importante insediamento di età greca, in Sila, è costituito dal santuario scoperto - a breve distanza da Camigliatello Silano - nel lago Cecita (VI-III secolo a.C.) ad opera della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria (scavi diretti dall'archeologo Domenico Marino in collaborazione con il ricercatore Armando Taliano Grasso, docente di Topografia Antica dell'Università  della Calabria). Scavi ad opera della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria (diretti dall'archeologo Domenico Marino), in collaborazione con l'Università  della Calabria, insegnamento di Topografia Antica (ricercatore archeologo Armando Taliano Grasso), hanno messo in luce un importante insediamento di età  romana dedicato all'estrazione e lavorazione della pece, attivo tra il III secolo a.C. ed il III secolo d.C.

 

Il lago Ampollino è un lago artificiale situato in Sila. L'inizio delle costruzioni dello sbarramento iniziarono nel 1916 e terminarono nel 1927. Alla sua inaugurazione prese parte il Re Vittorio Emanuele III. Questo lago ha una caratteristica particolare, infatti bagna tre diverse provincie, quella di Cosenza, quella di Crotone e quella di Catanzaro. Fu il primo invaso artificiale ad essere realizzato in Sila. Fu realizzato dalla Società Meridionale Elettrica sbarrando il corso del fiume Ampollino allo scopo di creare un bacino idroelettrico. E' collegato, tramite una condotta forzata, al lago Arvo dalla quale riceve ulteriori acque. Le sue acque giungono ad alimentare la centrale di Orichella, posta a 800 m, facendo un salto di 480 m. Le sue acque vengono successivamente raccolte in un bacino di compenso, dalla quale poi si dirigono alla seconda centrale elettrica, quella di Timpa grande, posta a 541 m. Successivamente le acque vengono nuovamente raccolte ed indirizzate alla terza centrale, quella di Calosia in territorio di Cotronei. Dopo la centrale di Calosia le acque affluiscono nel fiume Neto e vengono utilizzate per scopi irrigui irrorando la pianura dell'alto Marchesato crotonese. A monte il lago Arvo e il lago del Savuto l'alimentano nei periodi di siccità . Il lago è collegato con il Lago Arvo tramite una condotta in galleria. Lo sbarramento è effettuato a valle da una diga curva muraria a gravità  ordinaria, lunga 129 mt e alta 29,50 m (secondo i dati ufficiali), anche se alcuni dati riportano l'altezza della diga a 26 m e per costruirla nei suoi pressi è stato creato il villaggio Trepidà. Essendo in comunicazione con il lago Arvo, le specie ittiche sono pressochè le stesse: trote, persici reali, cavedani, tinche, carpe e ciprinidi minori.Ricerche dirette dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria hanno individuato un importante insediamento dell'antica età  del bronzo (2000-1800 a.C.) sulle rive del Lago Ampollino. In località  Fiume Tassito sono visibili i resti di un ponte a doppia arcata di età  romana imperiale, testimonianza dell'antica viabilità  che attraversava la Sila in età  antica. Nel 2005 l'Ampollino sale all'attenzione internazionale per il presunto avvistamento di un rettile acquatico simile ad un plesiosauro o al Mostro Loch Ness. Il presunto avvistamento  non fu mai smentito nè confermato

 

 

Il lago Arvo è un lago artificiale situato in provincia di Cosenza, fra i monti Melillo e Cardoneto, vicino al comune di San Giovanni in Fiore. Con una capacità  di circa 70 milioni di metri cubi di acqua e una lunghezza di 8,7 km, questo lago è il secondo in grandezza dopo il Lago Cecita. Il lago è collegato con il Lago Ampollino tramite una condotta in galleria. La riva nord è frastagliata, mentre quella sud più rettilinea. Il fondale è coperto principalmente di sabbia e ciottoli. Questo lago fu creato tra il 1927 e il 1931 sbarrando il fiume Arvo e i ruscelli Bufalo e Fiego allo scopo di creare un bacino idroelettrico. Il lago Arvo venne realizzato in un'area paludosa, attraverso lo sbarramento tramite diga in terra compatta (unica in Calabria). Attualmente il lago ha una capacità che varia tra i 70 e gli 80 milioni di metri cubi, mentre la lunghezza diametrale è di circa 8,7 km per un perimetro totale di 24 km. Grazie a queste caratteristiche e a questa conformazione, il lago si presta bene a gare di canottaggio, tant' è che è prevista a breve, il completamento del Centro olimpico di cannottaggio. La diga del lago Arvo, è unica nel suo genere in Calabria, in quanto realizzata non in cemento armato e calcestruzzo, bensì in argilla e terra compatta. Lunga 280 m (record di quel tempo), ed alta 22 m, all'epoca della sua realizzazione era la più lunga e grande diga costruita in Italia. Il progetto della diga, completamente rivoluzionario per quell'epoca, poteva essere attuato grazie alle caratteristiche del bacino idrico, meno ripidi rispetto agli altri bacini silani, sottoponendo a minor pressione la diga stessa. A fine lavori, terminati nel 1932, la diga e tutto il suo complesso, vennero inaugurati da re Umberto II e Maria di Savoia. Nelle sue acque vivono trote, persici reali, anguille, cavedani, tinche, carpe e ciprinidi minori come scardole, triotti, alborelle e carassi. Scarsa vegetazione di sponda, attorno sono presenti boschetti di larici. Le prime testimonianze umane in Sila risalgono all'homo erectus (circa 700.000 anni da oggi) e sono state individuate sulle sponde del lago Arvo. Altre testimonianze, sulle rive del lago Arvo, risalgono all'uomo di Neandertal. Tra la fine del neolitico e l'inizio dell'età del rame (3800-3300 a.C.), tutta la Sila venne occupata da insediamenti di agricoltori e pescatori che sfruttavano le antiche conche lacustri (Arvo e Cecita) con un particolare metodo di pesca con la rete (ricerche della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria dirette dall'archeologo Domenico Marino).

Il lago Passante, più noto come Serbatoio del Passante è un lago calabrese, posto nel cuore della Sila Piccola, nel comune di Taverna, in provincia di Catanzaro. Il lago è un bacino artificiale, formato attravero lo sbarramento tramite diga in cemento armato. Il lago sito nel territorio del Parco nazionale, si trova nelle vicinanza di Villaggio Mancuso, un villaggio turistico della Sila. E' facilmente raggiungibile percorrendo la SS 179, statale che porta da Catanzaro sull'altipiano calabrese fino al lago Ampollino.

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